Fonte: EIGE – Si stima che in Italia dal 15 al 24 % delle ragazze siano a rischio di mutilazioni genitali femminili (MGF) su una popolazione totale di 76.040 ragazze di età compresa tra 0 e 18 anni provenienti da paesi in cui si pratica la mutilazione genitale femminile.
Le ragazze a rischio di mutilazioni genitali femminili in Italia sono per lo più originarie dell’Egitto.
Gruppi più piccoli di ragazze a rischio provengono da Senegal, Nigeria, Burkina Faso, Costa
d’Avorio, Etiopia e Guinea.
Le mutilazioni genitali femminili (FGM) rappresentano una grave forma di violenza di genere, che lascia profonde cicatrici fisiche e psicologiche nella vita delle vittime in tutto il mondo. Costituiscono una forma violenta di subordinazione di donne e bambine, in totale contraddizione rispetto ai principi di uguaglianza di genere. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le mutilazioni genitali femminili (MGF) riguardano «tutte le procedure che comportano l’asportazione parziale o totale dei genitali esterni femminili o altre lesioni dei genitali femminili praticate a scopi non terapeutici».
Lo studio « Stima delle ragazze a rischio di mutilazioni genitali femminili nell’Unione europea — Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Italia e Malta » è stato condotto nel 2017-2018 e fornisce alle istituzioni e agli Stati membri dell’UE informazioni più accurate sulle mutilazioni genitali femminili e sui rischi che queste comportano per le ragazze nell’Unione europea.
Per saperne di più scarica il pdf di EIGE
0 commenti