Fonte https://gender-food.com/ – L’alimentazione, come tutta la scienza medica, sconta quindi ancora una visione androcentrica che ha messo il maschio, bianco e normopeso, al centro di studi e ricerche biologiche, epidemiologiche e farmacologiche, relegando le donne alla condizione di “variabile” del maschio da cui differisce solo per l’apparato riproduttivo. Definire una prospettiva di genere dell’alimentazione è un passo imprescindibile per attuare una prevenzione mirata al mantenimento dello stato di salute individuale e collettivo.
Ci perviene al proposito la segnalazione della recente pubblicazione del libro GENDER FOOD. Cibo, corpi e identità edito da SENSOINVERSO e acquistabile qui
L’impatto del cibo sulla salute umana è noto da secoli ma solo negli ultimi decenni, nell’ambito degli studi di medicina di genere, si è iniziato a ipotizzare che la nutrizione possa influenzare in modo diverso la salute di individui di sesso e genere differenti.
https://gender-food.com/
Le linee guida sulla nutrizione si basano, a tutt’oggi, su studi condotti prevalentemente su uomini, mentre vi sono differenze genetiche e ormonali legate al sesso che determinano una diversa risposta all’alimentazione, e differenze comportamentali legate al genere – spesso frutto di stereotipi – che svolgono un ruolo determinante nell’influenzare le abitudini alimentari: solo integrando gli aspetti di genere con quelli sessuali si può intervenire in modo mirato e personalizzato sulla persona, per migliorarne i comportamenti alimentari e quindi lo stato di salute.
0 commenti