Fonte: Vaticano News – Dal 17 al 20 luglio si è tenuta a Kigali in Rwanda, una convention di 6 mila donne, per la prima volta in Africa per condividere progetti virtuosi da mettere a sistema per trainare un approccio femminile alla costruzione di società più sostenibili e integrate.
La Conferenza internazionale Women Delivery è uno dei più grandi incontri multisettoriali per promuovere l’uguaglianza di genere, la salute e i diritti di donne e ragazze nelle loro identità intersezionali, che si tiene ogni tre anni e quest’anno per la prima volta in Africa, a Kigali, in Rwanda. Una convention con partecipanti da ogni parte del mondo che prevede dialoghi e condivisioni di buone pratiche, organizzati da gruppi di società civile, governi, privati, fondazioni e associazioni non profit, realtà giovanili, nonché comunità che affrontano discriminazioni sistemiche. Seimila donne da tutto il pianeta per promuovere il cambiamento.
“Fare rete, questo è il punto forte“, è quanto sintetizza Lia Beltrami la regista che in questi giorni partecipa in rappresentanza del World Women’s Observatory, in quello che si presenta come vero e proprio raduno di donne che vogliono smettere di essere invisibili per proporsi come volano di benessere e inclusione sociale effettiva. “Ci sono fondazioni, premi internazionali, premi Nobel, c’è un grande movimento; – racconta Lia – qui vengono presentate tra l’altro tutte le start-up portate avanti dalle donne del Rwanda, per esempio. Attraverso le donne si lavora per una costruzione diversa, a partire dalle cicatrici della guerra”.
Che poi sia l’Africa ad ospitare un crocevia così imponente e profetico di donne portatrici di vissuti che possono fungere da stimolo per altre realtà dove la condizione femminile è ancora di basso profilo, è esso stesso un fattore emblematico di un processo virtuoso. Approfondisci qui ->https://womendeliver.org/
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